A cosa serve il microscopio dal dentista?

Negli ultimi anni l’uso del microscopio in odontoiatria è andato gradualmente aumentando pur restando uno strumento utilizzato ancora da una ristretta minoranza di dentisti. Il microscopio, da non confondere con i magnificatori, che si applicano come degli occhiali, consente di ingrandire il dente e le parti interne (camera pulpare, canali, ecc.) utilizzando oltretutto una sorgente luminosa molto forte e direzionale che amplifica la capacità dell’operatore soprattutto nei casi in cui la possibilità di vedere è ridotta.

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Trova largo uso in endodonzia, per rimuovere strumenti fratturati o vecchi perni, trovare canali calcificati o nascosti, riparare perforazioni accidentali della camera pulpare e delle radici, utilizzare materiali particolari (MTA) per fare apicectomie e sigillare apici molto larghi come avviene ad esempio nei traumatismi dei bambini o degli adolescenti.

Può trovare utilizzo anche in estetica per la rifinitura dei margini e delle preparazioni protesiche, in chirurgia per il recupero di frammenti di dente da siti particolarmente complessi, ed in altre situazioni in cui è richiesta la necessità di ingrandire per potere operare. Non ultimo anche nella diagnosi precoce di microfratture dei denti spesso invisibili ad occhio nudo.